Epanadiplosi
L'epanadiplosi (dal greco epanadíplōsis, «raddoppiamento»), detta anche ciclo o inquadramento, è una figura retorica che consiste nella ricorrenza di una o più parole all'inizio e alla fine di una frase o di un verso.
Esempi:
- Dov'ero? le campane
- mi dissero dov'ero.
(Giovanni Pascoli, Patria, 18-19)
- Exi, inquam, age, exi!
- (Vattene, ti dico. Forza, vattene!)
(Tito Maccio Plauto, Aulularia)
- Verde que te quiero verde
- (Verde, ti voglio verde)
(Federico García Lorca, Romancero gitano, 1928)
Lo schema base può risultare leggermente alterato, con la prima occorrenza non esattamente all'inizio del verso (Dolci a voi l'esche [...] / serbi la terra a voi, Marino) o la seconda non alla fine dell'enunciato (le infinite connotazioni d'un infinito catalogo, Gadda).
Voci correlate
- Figura retorica
- Anadiplosi
- Anafora (retorica)
- Epanalessi
- Epifora (figura retorica)
- Simploche
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/0/0d/Crystal128-kanagram.svg/25px-Crystal128-kanagram.svg.png)