La ferrovia Milano-Venezia, all'epoca della costruzione conosciuta come Ferrovia Ferdinandea, è una delle più importanti linee ferroviarie italiane. Essa collega il capoluogo della Lombardia, Milano, col capoluogo del Veneto, Venezia.
Già a partire dal 1835 vi fu il desiderio di collegare via ferrovia le città di Venezia e Milano, capitali del Regno Lombardo-Veneto. Il 2 settembre 1835 la Camera di Commercio di Venezia esaminò la domanda di costituzione di una Società in accomandita presentata dell'ingegnere Francesco Varé e Sebastiano Wagner, un commerciante locale. I due imprenditori chiedevano che la Società fosse autorizzata a costruire una strada ferrata da Venezia a Milano.
Il 14 ottobre 1835 la Camera di Commercio di Venezia sottopose la domanda al Governo delle province venete. Il Governo si mostrò interessato e venne formata una commissione di cinque membri per avviare studi più approfonditi. Il 28 gennaio 1836 la commissione pose a Varé una serie di domande tendenti a chiarire in dettaglio i problemi possibili e le possibili soluzioni. Il progetto di Varé tendeva semplicemente a unire le due capitali del Regno Lombardo-Veneto per la via più breve.
La linea fu costruita per tratti e il primo tronco ad essere completato ed inaugurato, il 12 dicembre 1842, fu il Padova-Marghera. Il ponte sulla Laguna Veneta fu invece aperto il 11 gennaio 1846: in precedenza la città veneta era comunque collegata alla linea ferroviaria grazie ad un servizio su natanti diretto a Marghera. In successione furono poi aperti il Padova-Vicenza (11 gennaio 1846) e il Milano-Treviglio (17 febbraio 1846).[10][11] La Prima guerra di indipendenza rallentò la costruzione degli altri tratti: il Verona-Vicenza fu inaugurato il 3 luglio 1849, seguito dal Coccaglio[12]-Brescia-Verona (22 aprile 1854) e dal Treviglio-Bergamo-Coccaglio (12 ottobre 1857). Il percorso originario era lungo 285 km e prevedeva il passaggio lungo la direttrice oggi nota come Treviglio-Bergamo-Rovato. Con l'inaugurazione del tronco diretto Treviglio-Rovato, avvenuta il 5 marzo 1878, la ferrovia assunse l'attuale fisionomia[13]. Dal 1956 la trazione su tutta la linea è a corrente elettrica a 3000 Volt a corrente continua.
A dicembre 2016 è stata completata la nuova linea Alta Velocità/Alta Capacità Treviglio - Brescia lunga 39,6 km. L'opera rientra nel più vasto progetto di realizzazione del collegamento ferroviario AV/AC Milano - Venezia e del corridoio TEN-T Mediterraneo.
I capoluoghi di provincia serviti dalla linea sono Brescia, Verona, Vicenza, Padova i quali risultano essere anche i principali nodi di interscambio con altre linee sia statali, gestite da RFI, sia regionali, esercite da Ferrovienord e da Sistemi Territoriali.
Percorso
«Lungo il percorso, dal treno, vedemmo prima Padova e poi Verona venirci incontro, dirci addio fino quasi alla stazione, e mentre noi ci allontanavamo, ritornare, esse che non partivano, l'una alle sue pianure, l'altra alla sua collina.»
Tra la stazione di Milano Centrale e quella di Milano Lambrate, la linea è denominata "Linea Venezia" e affianca sia la linea di cintura milanese sia le linee "Bologna" e "Genova". Tra Milano Lambrate e Melzo, la linea corre in parallelo con il doppio binario della linea DD, tronco completato e in servizio della progettata ferrovia ad alta velocità Milano-Verona. Tra la stazione di Padova e quella di Venezia Mestre la linea è affiancata dai due binari della linea ad alta velocità Padova-Mestre.
Traffico
La ferrovia è anche impiegata sia dai treni del trasporto viaggiatori sia da quelli dei treni merci di numerose società ferroviarie.
Trenitalia e NTV effettuano rispettivamente servizi Frecciarossa e Italo su tutta la linea ferroviaria. Il tratto Padova-Venezia Santa Lucia è utilizzato anche dai servizi (Frecciarossa, Italo, InterCity e Intercity Notte) diretti a Roma, con eventuale prosecuzione verso Napoli o Salerno.
Tra Verona e Brescia effettuano servizio gli Italo da e per Roma e Napoli, con prosecuzione su Bergamo di alcune coppie.
^ (DE) Eisenbahn-Zeitung: Organ der Vereine deutscher Eisenbahn-Verwaltungen und Eisenbahn-Techniker, vol. 4, Metzeler, 1846, p. 83, ISBN non esistente. Ospitato su Google libri.
^ (EN) Murray, John, Hand-book for travellers in northern Italy, Londra, Spottiswoode and Shaw, 1847, p. 238, ISBN non esistente. Ospitato su Archive.org.
^Un treno non ancora per tutti | Brescia Storica - Foto storiche di Brescia
^Impianti FS, in I Treni, anno XXVII, n. 282, Salò, Editrice Trasporti su Rotaie, giugno 2006, p. 9, ISSN 0392-4602 (WC · ACNP).
^Ordine di Servizio n. 68 del 1947
^ÖBB-Italia - Milano - Brescia - Verona - Klagenfurt - Vienna, su obb-italia.com. URL consultato il 14 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 23 novembre 2012).
Esplicative
^Il tracciato originario della linea passava per Bergamo, la tratta diretta Treviglio-Rovato (via Chiari) fu attivata nel 1878.
Bibliografia
Giancarlo Ganzerla, Binari sul Garda - Dalla Ferdinandea al tram: tra cronaca e storia, Brescia, Grafo, 2004, ISBN 88-7385-633-0.
Ulteriori approfondimenti (non utilizzati nella stesura della voce):
Mario Bicchierai, 1835-1857. Progetti e inaugurazioni, in I treni della Milano-Venezia, fascicolo speciale di Tutto treno, vol. 13, n. 133, 2000, pp. 14-19.
Mario Bicchierai, L'epoca eroica. La SFAI, la Rete Adriatica e le FS, in I treni della Milano-Venezia, fascicolo speciale di Tutto treno, vol. 13, n. 133, 2000, pp. 20-27.
Mario Bicchierai, Il potenziamento, la nuova Centrale e i Rapidi, in I treni della Milano-Venezia, fascicolo speciale di Tutto treno, vol. 13, n. 133, 2000, pp. 28-34.
Mario Bicchierai, Dalla ricostruzione agli anni Ottanta, in I treni della Milano-Venezia, fascicolo speciale di Tutto treno, vol. 13, n. 133, 2000, pp. 35-49.
Mario Bicchierai, Orario cadenzato e sviluppo, in I treni della Milano-Venezia, fascicolo speciale di Tutto treno, vol. 13, n. 133, 2000, pp. 50-63.
Francesco Bloisi, Francesco Maria, Italia ferroviaria. RFI maps, in Tutto treno tema, n. 27, 2012, pp. 20-25, 30-35, 95-98.
Giovanni Spinelli, Un caso ferroviario: la correzione del tracciato della Ferdinandea fra Milano e Brescia (1860-1878), in Studi bresciani, n. 15, 1984, pp. 7-28.