Governo Bonomi III

Voce principale: Periodo costituzionale transitorio.
Governo Bonomi III
StatoBandiera dell'Italia Italia
Presidente del ConsiglioIvanoe Bonomi
(PDL)
CoalizioneDC, PCI, PLI, PDL
Giuramento12 dicembre 1944
Dimissioni12 giugno 1945
Governo successivoParri
21 giugno 1945
Bonomi II
Parri

Il Governo Bonomi III fu il sessantatreesimo governo del Regno d'Italia.

Storia

Ivanoe Bonomi fu confermato da Umberto di Savoia come presidente del Consiglio. Nominati i ministri il 12 dicembre 1944[1], il governo rimase in carica da tale data[2] al 21 giugno 1945[3] per un totale di 190 giorni, ovvero 6 mesi e 10 giorni.

Rispetto al precedente governo di unità nazionale, perse il sostegno del Partito d'Azione e del Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria passati all'opposizione causa il riconoscimento del ruolo istituzionale della monarchia accettato da Bonomi che provocò la fine del suo precedente governo.

Diede le dimissioni il 12 giugno 1945 in seguito alla richiesta della DC di cambiare presidente del consiglio

Compagine di governo

Fu composto da:

  • Democrazia Cristiana (DC)
  • Partito Comunista Italiano (PCI)
  • Partito Liberale Italiano (PLI)
  • Partito Democratico del Lavoro (PDL)

Composizione

Carica Titolare Sottosegretari
Presidenza del Consiglio dei ministri Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio
Presidente del Consiglio dei Ministri, Primo Ministro Segretario di Stato Ivanoe Bonomi (PDL)
Vicepresidente del Consiglio dei Ministri Giulio Rodinò (DC)
Palmiro Togliatti (PCI)
Ministri senza portafoglio
Ministri senza portafoglio Manlio Brosio (PLI)
Giulio Rodinò[5] (DC)
Palmiro Togliatti[5] (PCI)
Ministero Ministri Sottosegretari di Stato
Affari esteri Alcide De Gasperi (DC)
Africa Italiana Ivanoe Bonomi (PDL)

ad interim

Carica non assegnata
Interni Ivanoe Bonomi (PDL)
Grazia e Giustizia Umberto Tupini (DC)
Finanze Antonio Pesenti (PCI)
  • Cesare Gabriele (PLI)
Tesoro Marcello Soleri (PLI)
Guerra Alessandro Casati (PLI)
Aeronautica Carlo Scialoja (PDL)

(fino al 14 gennaio 1945)

  • Ernesto Pellegrino (Militare)
Luigi Gasparotto (PDL)

(dal 11 gennaio 1945)

Marina Raffaele de Courten (Militare)
Agricoltura e Foreste Fausto Gullo (PCI)
Industria, Commercio e Lavoro Giovanni Gronchi (DC)
Lavori Pubblici Meuccio Ruini (PDL)
Poste e telecomunicazioni[9] Mario Cevolotto (PDL)
  • Mario Fano (Ind.)
Trasporti[9] Francesco Cerabona (PDL)
  • Giambattista Rizzo (PLI)
Pubblica Istruzione Vincenzo Arangio-Ruiz (PLI)
Italia Occupata[10] Mauro Scoccimarro (PCI)

Note

  1. ^ La formula del giuramento imposta da Londra a Bonomi, Corriere della Sera, 12-13 dicembre 1945, p. 1.
  2. ^ Il malcontento dei socialisti contro il governo, in Stampa Sera, 12 dicembre 1944, p. 1.
  3. ^ Il primo Consiglio dei ministri sarà dedicato al bilancio - I membri del governo hanno prestato giuramento, Corriere d'Informazione, 22 giugno 1945, p. 1.
  4. ^ Con delega alla stampa, al turismo e allo spettacolo
  5. ^ a b Con funzioni di Vicepresidente del Consiglio
  6. ^ Con delega per gli italiani all'estero
  7. ^ Con delega per l'Industria e il commercio
  8. ^ Con delega per il Lavoro
  9. ^ a b Con decreto luogotenenziale del 12 dicembre 1944, n. 413, il Ministero delle 'Comunicazioni' è ripartito in due dististi dicasteri: 'Trasporti' e 'Poste e Telecomunicazioni'
  10. ^ Ministero istituito con decreto luogotenenziale del 12 dicembre 1944, n. 395, e soppresso con decreto luogotenenziale del 5 luglio 1945, n. 391

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