Naufragio

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Il naufragio della Costa Concordia

Il naufragio è la perdita totale di una nave o di un'imbarcazione per cause accidentali cui può far seguito, anche se non necessariamente, la sua completa sommersione. Sono pertanto esclusi gli atti di guerra, per i quali si usa il termine generico "affondamento"[1].

Tipi di sinistri marittimi cause di naufragio

Tra i vari tipi di sinistri marittimi che possono essere causa di perdita totale della nave, si hanno:

Arenamento

Lo stesso argomento in dettaglio: Arenamento.
Resti del mercantile Panagiotis arenatosi su una spiaggia di Zacinto colloquialmente detta del Navaghio (relitto) dopo il naufragio

Incapacità di proseguire il viaggio a causa di un incagliamento su una superficie sabbiosa o rocciosa con altezza simile o superiore al pescaggio della nave.

Avaria

Un cedimento o perdita nello scafo può provocare l'allagamento e quindi il venire a mancare della spinta idrostatica. Il problema è particolarmente rilevante nelle imbarcazioni in legno. Un guasto ai motori o al timone può rendere la nave ingovernabile e quindi indirettamente condurre al naufragio per esempio in seguito a collisione con gli scogli.

Collisione

Il naufragio del Republic

Una collisione è un urto che un'imbarcazione può subire con una qualsiasi entità fisica, ad esempio un'altra imbarcazione (come accaduto ad esempio al transatlantico italiano Andrea Doria), uno scoglio, un iceberg o ancora la stessa banchina del porto. Nei casi meno gravi, a seguito di una collisione l'imbarcazione può tornare al porto per poi essere riparata o soccorsa in tempi utili per evitare un alto numero di vittime, mentre nei casi più gravi affonda.

Falla

Una falla è uno squarcio formatosi sullo scafo dell'imbarcazione a seguito di una collisione contro un corpo esterno.

Se sotto la linea di galleggiamento la falla provoca l'entrata dell'acqua nell'imbarcazione, ciò genera un aumento di peso che a sua volta provoca l'affondamento. Nei casi migliori però, grazie all'utilizzo di pompe e paratie stagne, il danno provocato dalla falla può essere contenuto, e si può così evitare totalmente l'affondamento o marginale il problema fino all'arrivo dei soccorsi.

Incaglio

Lo stesso argomento in dettaglio: Incaglio.

L'incaglio è la conseguenza della collisione tra l'imbarcazione e un'entità fisica che genera l'arresto della nave.

Dopo l'urto la nave non riesce più a muoversi dall'ostacolo, rimanendovi "ancorata". Ogni movimento per disincagliare l'imbarcazione può peggiorare la falla e aumentare la portata di acqua che entra nello scafo.

Incendio

L'incendio su una nave o imbarcazione può essere causato da più fattori come ad esempio un'esplosione di carburante,una collisione oppure un corto circuito; ciò può causare l'inabissamento o danni riparabili e non. Un esempio è il disastro del Moby Prince che prese fuoco a seguito della collisione con la petroliera Agip Abruzzo.

Instabilità

Se la dislocazione delle masse è tale per cui il centro di massa si porta al di sopra del metacentro, l'imbarcazione può facilmente inclinarsi lateralmente. Se le aperture non a tenuta d'acqua vengono a trovarsi sotto la linea di galleggiamento, può verificarsi un allagamento, come successe al piroscafo “Principessa Jolanda”

Il rischio era (ed è tuttora) particolarmente presente in quelle imbarcazioni nelle quali lo stivaggio si opera senza l'uso dei container. In tal caso se i materiali depositati nella stiva non sono stati ben rizzati possono spostarsi anche violentemente, in seguito al moto ondoso, e causare l'inclinazione della nave.

Errori di navigazione

Molti incidenti sono occorsi in seguito a errori dell'equipaggio, che hanno causato o non evitato la collisione con rocce (come accaduto alla nave da crociera Costa Concordia), iceberg (famoso è il caso del transatlantico inglese RMS Titanic) o altre navi. In epoca moderna la presenza di mezzi di navigazione tecnologici come GPS, radiofari, Radar e sonar, uniti al notevole dettaglio sulla stima della posizione degli ostacoli, ha notevolmente aumentato la precisione della navigazione. In passato la navigazione basata sulla triangolazione e sulla bussola magnetica era più esposta al rischio di collisioni. Tuttavia, la navigazione in acque basse è considerata pericolosa anche al giorno d'oggi.

Eventi meteorologici

Naufragio (1759) di Joseph Vernet
Olio su tela, 96 x 134,5 cm, Groeninge Museum, Bruges

Cattive condizioni meteorologiche pericolose per la navigazione possono essere il vento forte, la ridotta visibilità dovuta a nebbia o il freddo intenso. Il vento agisce sollevando le onde, le quali rendono ancora più pericolosa la navigazione in acqua basse e stressano le strutture dello scafo. Per ridurre l'impatto delle onde sulle fiancate la nave deve procedere trasversalmente alle creste delle onde. La spinta del vento sottopone a sforzi anche le strutture superiori delle navi, in particolare le alberature e le vele. Il vento può facilmente portare l'imbarcazione fuori rotta e provocare l'impatto con scogli e altre navi.

Il freddo intenso rende le strutture metalliche più fragili e meno resistenti. La formazione di blocchi di ghiaccio può ridurre la stabilità della nave.

Attacchi marini

Anche se rarissimi, vi sono stati casi di affondamenti causati da attacchi da parte della fauna marina, come sembra essere stato quello della baleniera Essex.

I naufragi più famosi

  • Essex - baleniera, 20 novembre 1820, 2 morti (a bordo) 14 morti (nelle lance di salvataggio)
  • RMS Tayleur - 21 gennaio 1854, 380 morti
  • SS Central America - 11 settembre 1857, circa 425 morti
  • Lady Elgin - 7 settembre 1860, circa 400 morti
  • Sultana (esplosione sul fiume Mississippi) - 27 aprile 1865, circa 1.700 morti
  • SS Atlantic - 1º aprile 1873, 546 morti
  • Utopia - 17 marzo 1891, +560 morti
  • La Bourgogne - 4 luglio 1898, 549 morti
  • General Slocum (incendio sull'East River) - 15 giugno 1904, 1021 morti
  • Sirio - 4 agosto 1906, 293 morti o +500 morti.
  • Principessa Jolanda - 22 settembre 1907, nessun morto (affondata durante il varo)
  • RMS Titanic - 15 aprile 1912, 1.503-1.523 morti
  • Empress of Ireland - 30 maggio 1914, 1.012 morti
  • RMS Lusitania - 7 maggio 1915, 1.201 morti
  • Eastland - 24 luglio 1915, 845 morti
  • Príncipe de Asturias - 5 marzo 1916, 455 morti.
  • RMS Carpathia - 17 luglio 1918, 5 morti.
  • Iolaire - 1º gennaio 1919, almeno 205 morti
  • Valbanera - 10 settembre 1919, 457 morti
  • Principessa Mafalda - 25 ottobre 1927, 314 morti
  • Oria - 12 febbraio 1944, colto da una tempesta naufraga presso Capo Sunio, 4.000 prigionieri di guerra italiani morti
  • Princess Victoria - 31 gennaio 1953, 132 morti
  • Novorossijsk - 29 ottobre 1955, 608 morti
  • Andrea Doria - 26 luglio 1956, 45 morti
  • London Valour - 9 aprile 1970, 20 morti
  • Rodi - motopeschereccio italiano, 23 dicembre 1970, 10 morti
  • Marina D'Aequa - 29 dicembre 1981, 30 morti
  • Admiral Nachimov - 31 agosto 1986, 423 morti
  • Herald of Free Enterprise - 6 marzo 1987, 134 morti
  • Moby Prince - 10 aprile 1991, 140 morti
  • Estonia - 28 settembre 1994, 852 morti
  • Achille Lauro - 2 dicembre 1994, 2 morti
  • F174 - 25 dicembre 1996, 289 morti
  • Katër i Radës - 28 marzo 1997, almeno 85 morti
  • Kursk - sottomarino nucleare russo, 12 agosto 2000, 118 morti
  • Costa Concordia - 13 gennaio 2012, 32 morti
  • Norman Atlantic - 28 dicembre 2014, 11 morti
  • Sewol - traghetto sudcoreano, 16 aprile 2014, 295 morti, 9 dispersi
  • ARA San Juan (S-42) - sottomarino argentino, 15 novembre 2017, 44 morti

Note

  1. ^ Cfr. il lemma "naufragio" sul vocabolario Treccani.

Bibliografia

Fonti normative italiane

  • Regio decreto 8 luglio 1938, n. 1415, in materia di "Approvazione dei testi della legge di guerra e della legge di neutralità" aggiornato.
  • Regio decreto 5 settembre 1938, n. 1823, in materia di "Norme di procedura per i giudizi davanti al Tribunale delle prede" aggiornato.
  • Regio decreto 30 marzo 1942, n. 327, in materia di "Codice della navigazione" aggiornato.
  • Decreto del presidente della Repubblica 28 giugno 1949, n. 631, in materia di "Regolamento per la navigazione interna".
  • Decreto del presidente della Repubblica 15 febbraio 1952, n. 328, in materia di "Regolamento per l'esecuzione del Codice della navigazione (Navigazione marittima)" aggiornato.

Testi

  • Costa Giancarlo, Dal Titanic all'Andrea Doria. storie di naufragi del xx secolo, Ed. Gribaudo.
  • K.C. Barnaby I più importanti disastri navali Editore Mursia ISBN 9788842536512.
  • Isabella Vincentini, Varianti da un naufragio. Il viaggio marino dai simbolisti ai post-ermetici, Mursia, Milano, 1994.

Voci correlate

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